Committente della ricerca: Regione Campania. Esecutore: Nomisma Wine Monitor. Risultato: «Un consumatore di vino su due non conosce i vini campani». Ha del clamoroso l’esito dell’indagine utile alla «comprensione delle dinamiche di mercato dei vini della Campania». Il tutto mentre l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo sta portando avanti la proposta di istituzione di una Dop Campania per il vino regionale, al momento “frammentato” in diverse Denominazioni di origine. Queste ultime, secondo l’assessore, avrebbero una «scarsa notorietà fuori dai confini regionali».
Un problema risolvibile con il passaggio «delle piccole denominazioni territoriali attuali» alla «creazione di una Doc regionale che possa attivare sinergie collettive in materia di comunicazione e promozione all’estero». Secondo l’assessore Nicola Caputo, lo studio Nomisma Wine Monitor è «destinato ad essere decisivo per il futuro delle produzioni vitivinicole regionali». L’obiettivo? «Migliorare il posizionamento della nostra produzione enologica attraverso l’introduzione di un brand Campania Dop».
L’indagine viene definita una «prima tappa di un percorso che proseguirà nei prossimi mesi», non senza numerose resistenze a cui sta andando incontro la proposta. Ad opporsi sono numerosi produttori, tra cui i massimi rappresentanti regionali della Federazione italiana vignaioli indipendenti. Ma ad esprimere dubbi sulla proposta di una Dop Campania che fagociti le cosiddette «piccole denominazioni territoriali attuali», sono anche organizzazioni di categoria, come Confagricoltura. Posizioni riportate nel dettaglio da winemag.it, nell’articolo qui di seguito, datato 10 febbraio 2023.
LA STRATEGIA PER IL FUTURO DEL VINO DELLA CAMPANIA
Ma l’assessore di Regione Campania Nicola Caputo tira dritto. «I risultati emersi dall’indagine sui consumatori oggi ci consentono già di fornire a produttori e Consorzi una valutazione complessiva del livello di awareness legato alle proprie Dop e Igp – sottolinea l’esponente ex Pd, oggi con Renzi in Italia Viva – ma soprattutto di definire una strategia per costruire una mappa valoriale collegata al brand e alle singole denominazioni territoriali.
Tanto è stato già fatto, grazie alla vitalità degli imprenditori e al dialogo con i Consorzi – come dimostra la costante crescita dell’export in valore – ma restano ancora dati sui quali riflettere: un consumatore di vino italiano su due, non conosce i vini campani; il 54% degli italiani dichiara di non aver consumato vini campani negli ultimi 12 mesi perché non li riconosce, pur avendoli già acquistati e degustati».
Un intervento avvenuto nel corso della presentazione a Vinitaly 2023, in anteprima nazionale, del progetto di ricerca realizzato da Nomisma sul posizionamento dei vini campani a denominazione sul mercato nazionale e internazionale. «Abbiamo il dovere di rendere più riconoscibili i vini campani – ha concluso Nicola Caputo – soprattutto fuori dai confini regionali. Dobbiamo avere più ambizione e individuare nuovi mercati per essere maggiormente competitivi». Per realizzare la survey sui comportamenti di acquisto dei consumatori, Nomisma Wine Monitor ha coinvolto «1500 consumatori di vino rappresentativi della popolazione italiana, di cui 300 consumatori di vino residenti in Campania».
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.